Ovvero di quei trucchetti, strategie, consigli diffusissimi in rete che hanno lo scopo di migliorare la nostra vita di tutti i giorni, magari mostrandoci modi alternativi per usare gli oggetti che abbiamo intorno, individuando scorciatoie per risparmiare tempo e fatica o risolvendo piccoli problemi logistici e organizzativi.
La filosofia del life hacking è affascinante e richiede colpo d’occhio, ma anche inventiva e capacità di “problem solving” creativo.
Devi sapere che mi capita praticamente tutti i giorni di essere super-focalizzato su qualcosa, spesso davanti al mio computer, magari mentre scrivo, preparo delle mail, lavoro a progetti che sto portando avanti e, quando sono così concentrato, la mia capacità di prestare attenzione e ricordare incombenze da svolgere o impegni improvvisi è minima, quasi inesistente. Sono famoso per essere così concentrato da non sentire cosa gli altri mi dicono, dimenticare di mandare mail importanti (specie quelle burocratiche) o di fare quella telefonata che proprio dovevo fare. Insomma, ho la testa fra le nuvole a dir poco. E allora ecco il trucco: quando c’è qualcosa che devo ricordarmi e che non è inserito nel mio masterplan giornaliero, afferro il primo oggetto che mi ritrovo vicino e lo metto in un luogo/posizione che rispetti 4 caratteristiche:
– Sia vicino a sufficienza da non farmi perdere tempo; – Sia una tappa obbligatoria della mia giornata, in modo da essere sicuro di incontrarlo; – Sia appariscente, così che non possa sfuggirmi; – Sia totalmente fuori luogo, strano, assurdo, improbabile;
Afferro un libro e lo lascio per terra davanti alle scale, una ciabatta e la appoggio sulla tavoletta del water, una pallina da tennis nel frigo e cose così.
Non appena ritrovo l’oggetto o lo noto, mi torna immediatamente alla mente ciò che dovevo fare. Il segreto, a questo punto, è svolgere il compito immediatamente o riposizionare l’oggetto nel caso questo non sia possibile, altrimenti il rischio è di ri-dimenticarsi tutto.
La cosa interessante è che non è nemmeno necessario scriversi un post-it con specificato il “cosa” dovessi fare, l’aggancio con l’atto di posizionare l’oggetto è già sufficientemente forte da permettermi (e permetterti) di recuperare l’informazione.
Non serve altro, è una questione di meno di 5 secondi, la moderna versione del famoso “nodo al fazzoletto” dei nostri nonni.
Tutto qui: banale, rapido, utile, esattamente come dovrebbe essere un life hack. In questo caso, funziona perché sfrutta al meglio i meccanismi di funzionamento della nostra attenzione e della nostra memoria, principi che, in tutt’altro contesto, si usano anche per un metodo di studio realmente efficace.
Fammi sapere che cosa ne pensi, naturalmente, mettilo in pratica e… non dimenticare più niente! Ci rileggiamo nel prossimo post.
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